Mauro Niccolai il seconda da sx nella prima fila.
Da una bella idea di Antonio Mantellassi che ne fù uno dei direttori sportivi, e del dottor Roberto Rempi, conosciuto anche nel mondo dei professionisti per essere stato a fianco anche di Marco Pantani, ecco la splendida e commovente serata organizzata per ricordare gli straordinari Anni ’70 e ‘80 dell’Unione Ciclistica Seanese Tre Stelle e per festeggiare Mauro Niccolai, classe 1934, uno degli storici direttori sportivi del ciclismo toscano e di quel periodo, prima con la Mobilmoderna che aveva un bel corridore come Walter Riccomi, quindi alla Seanese. Per questo storico ritrovo scelta l’Antica Trattoria Tranway a Ponte all’Asse al confine tra i comuni di Signa e Poggio a Caiano, il cui locale in quel felicissimo periodo ciclistico della Seanese era ribattezzato la “Federazione” per i ritrovi ai quali davano vita tutti i giorni gli appassionati del pedale. Erano gli anni in cui la società pratese di Seano veleggiava, il titolo italiano juniores nel 1983 di Fabiano Pollastri a Ceprano, la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 nella prova dei 100 Km a cronometro a squadre del grande Marco Giovannetti. Con loro presenti tra gli ex ciclisti di quel periodo anche Capocchi, Barsottelli, Del Carlo, Meucci, Carmagnini, Rindi, Biliotti, Pagnini, Poltri, Martini, Ceseri, Cioppi, Calugi, Andrea, Alessandro e Roberto Tempestini. Alla serata di quest’ultima famiglia c’erano anche Nedo e Luciano, a ricordare il Lanificio Tre Stelle sponsor storico, Marco Fuochi presidente attuale della Seanese società fondata nel 1973 e che nei primi 15 anni di attività ottenne 100 vittorie, il vice Ubaldo Grassi. Presenti anche i direttori sportivi Finocchi, Filippo Fuochi, gli amici di sempre Giovanni Baldini, Libero Frosini e Giuseppe Palma ed altri. Una serata da leggenda e storia del ciclismo toscano, tra aneddoti, battute, racconti curiosi e particolari, nel ripercorrere non senza commozione quel magico ed indimenticabile periodo trascorso. Alla fine Mauro Niccolai lo storico “diesse”, perché la festa era tutta per lui, ha semplicemente detto: “Non mi aspettavo una serata così, mi avevano detto che dovevamo essere una decina. Vi ho rivisto tutti con piacere, vi dico grazie, grazie per quello che avete fatto per il ciclismo, e per le gioie che mi avete regalato”.
ANTONIO MANNORI