ALLIEVI: AL VENETO CAMPAGNOLO LA 78^ COPPA DELLA LIBERAZIONE

 

La partenza della Coppa della Liberazione

Un’eccellenza per la categoria allievi la 78^ Coppa della Liberazione per allievi sulle strade del Mugello, con partenza ed arrivo a Borgo San Lorenzo, dove si è imposto Lorenzo Campagnolo che indossava la maglia amaranto della Rappresentativa del Veneto. Sul traguardo nei pressi del Foro Boario ha regolato cinque compagni di fuga con i quali ha dato vita alla figa finale a circa 25 chilometri dal traguardo. Alla corsa hanno preso parte 76 allievi di 17 società. Tra i toscani in gara i migliori in assoluto, il vivacissimo campione regionale Iacchi del Team Franco Ballerini e Giulio Pavi Degl’Innocenti bi-campione toscano a cronometro che ha ottenuto la medaglia di bronzo. Non male nemmeno Luci e il plurivittorioso Migheli giunti in settima e ottava posizione. La gara si è decisa prima di affrontare la dura salita di Cima Salaiole a 15 km dall’arrivo con la fuga del sestetto. Al Gran Premio della Montagna è stato Tessari a conquistare il primo posto. I sei di comune accordo hanno raggiunto il traguardo ed in volata ha prevalso Campagnolo uno degli allievi veneti più bravi della stagione con 4 successi e diversi piazzamenti. Ha organizzato la gara il Club Ciclo Appenninico 1907 presieduto da Stefano Rossi con la collaborazione importante e preziosa della locale Sezione dell’ANPI presieduta da Paola Poggini, mentre era presente anche il presidente nazionale dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo, con il patrocinio del Comune di Borgo San Lorenzo rappresentato dalla vice sindaca Cristina Becchi.

ORDINE DI ARRIVO: 1)Lorenzo Campagnolo (Rappresentativa Veneto) km 82, in 2h03’, media km 38,674; 2)Francesco Tessari (Off. Alberti Val D’Illasi); 3)Giulio Pavi Degl’Innocenti (Empolese); 4)Guido Viero (Rapp. Veneto); 5)Pietro Cao (idem); 6)Iacchi; 7)Luci a 55”; 8)Migheli a 58”; 9)Pascarella; 10)Buturo.

Addetto stampa C.R.T. Antonio Mannori

JUNIORES: FINN STACCA TUTTI SULLA COLLINA DI PRATO – E’ LA SESTA VITTORIA

Il podio della 29 Martiri

Rispettando il pronostico della vigilia nella 59^ Coppa 29 Martiri da Vaiano alla Collina di Prato per la categoria juniores, ha dominato la CPS Professional Team formazione campana che nello staff tecnico ha anche il toscano Andrea Bardelli. Rispetto del pronostico anche sul vincitore Mark Lorenzo Finn, scalatore juniores eccellente al sesto successo stagionale che lungo la micidiale salita finale della “Svolte” da Figline di Prato alla Collina ha spiccato il volo giungendo sul traguardo con 322 di vantaggio sul bravissimo compagno di squadra il grossetano Bambagioni che anche il giorno prima nella gara nazionale a Fabbrica di Peccioli era stato tra i migliori. Al terzo posto con lo stesso ritardo l’ottimo Bertolli del Team Franco Ballerini, quindi l’ex tricolore allievi Toselli a Farsetti altro atleta della squadra del vincitore alla sua ventiduesima vittoria stagionale. Alla classica pratese che ha ricordato i Caduti di Vaiano e i Martiri di Figline hanno preso il via 89 corridori che dopo aver percorso varie volte il circuito nella zona industriale di Montemurlo, sono tornati nella zona di Figline per affrontare la salita finale che conduce alla Collina di Prato. E qui è emersa la classe di Finn che ha fatto il vuoto andando a conquistare l’ennesimo successo in un’annata davvero bella e ricca di soddisfazioni.  Ha organizzato la gara il Vaiano Bike con la collaborazione per la partenza da Vaiano del Circolo G.Rossi di via Braga e per l’arrivo del Circolo Arci di Figline e della Pol. 29 Martiri.

ORDINE DI ARRIVO: 1)Mark Lorenzo Finn (CPS Professional Team) Km 102,7, in 2h25’11”, media km 42,443; 2)Tommaso Bambagioni (idem) a 32”; 3)Samuel Bertolli (Team Franco Ballerini); 4)Ivan Toselli (Vangi Sama Ricambi Il Pirata) a 40”; 5)Tommaso Farsetti (CPS Professional Team) a 56”; 6)Tela a 1’06”; 7)Calzaferri; 8)Laudi a 1’13”; 9)Fejzaj a 1’23”; 10)Verdes a 1’29”.

Addetto stampa C.R.T. Antonio Mannori

JUNIORES: A FABBRICA DI PECCIOLI SPRINT IRRESISTIBILE DI SIERRA

Lo sprint di David Juan Sierra (Foto Valerio Pagni)

Il podio del 25° Trofeo San Rocco (Foto Sandro Manzi)

La settimana ciclistica di eccellenza in Valdera, dopo il Giro della Toscana e la Coppa Sabatini a Peccioli, si è conclusa con il 25° Trofeo San Rocco, una delle gare nazionali juniores più prestigiose del calendario organizzata dal G.S. Amici del Pedale con il patrocinio del Comune di Peccioli e ultima prova prima dei Campionati Europei in Olanda in programma dal 20 al 24 settembre. Sul traguardo in leggera salita si è affermato il Campione del Mondo su pista David Juan Sierra della Ciclistica Biringhello che ha fatto valere le sue eccellenti doti di velocista relegando ai posti d’onore Filippo Cettolin e il toscano Tommaso Bambagioni. Sono stati una quarantina gli atleti che facevano parte del gruppo di testa e che nonostante alcuni tentativi di fuga è rimasto compatto anche negli ultimi 500 metri in lieve ascesa. Sierra uscito dalla curva finale che porta in Piazza del Monumento ai Caduti, ha operato la sua progressione conquistando in Toscana la sua terza vittoria stagionale dopo quelle di Suno e Busto Arsizio. La corsa sulle colline pisane di Peccioli è stata una bella anteprima degli Europei, con 171 partenti (72 gli arrivati), tra i quali i due iridati dalla pista Giaimi (per lui anche il titolo tricolore a cronometro) e Sierra, premiati dagli organizzatori prima del via, i campioni nazionali della Slovacchia Gottestein e dell’Albania Venoni, i tricolori della cronometro a squadre Borgo, Meccia e Sambinello, otto campioni regionali. Il percorso era più lungo (km 125) con 5 giri di 21 chilometri, anziché 4, comprendenti la salita di Montelopio, oltre al tratto finale in linea. La veloce andatura e la salita ripetuta cinque volte hanno scremato le forze in campo a alla distanza quando c’era da percorrere gli ultimi 18 chilometri nel tratto verso Peccioli-La Fila e ritorno a Fabbrica ricco di ondulazione si è formato sulla testa un folto gruppo che è andato a giocarsi il successo in volata con il guizzo magistrale di Sierra. Una bella cerimonia di premiazione ha chiuso la giornata ciclistica a Fabbrica organizzata come sempre con grande signorilità e bravura da tutti gli sportivi e dal Gruppo Amici del Pedale con Bacciarelli, Bellagotti, Pazzagli e collaboratori.

ORDINE DI ARRIVO: 1)David Juan Sierra (Ciclistica Biringhello) km 125, in 2h59’21” media km 42,018; 2)Filippo Cettolin (Borgo Molino Vigna Fiorita); 3)Tommaso Bambagioni (CPS Professional Team); 4)Maria Ludovico Mellano (Team Giorgi); 5)Edoardo Cipollini (Work Service); 6)Daniele Chinappi (Vangi Sama Ricambi Il Pirata); 7)Alessandro Borgo (Work Service); 8)David Zanutta (Team Tiepolo Udine); 9)Marco Martini (Autozai Petrucci Contri); 10)Christian Lunardon (Sandrigo Bike).

Addetto stampa C.R.T.  Antonio Mannori

ELITE/UNDER 23: RIGATTI CONQUISTA LA PRIMA VITTORIA IN VALDARNO

La vittoria di Tommaso Rigatti (Foto W. Pettinati)

Un’altra bella edizione in occasione della Festa del Perdono, per la Coppa Ciuffenna per élite e under 23, che conta 82 edizioni e che aggiunge alla sua primaria denominazione, anche quella di 95^ Corsa Antica, a ricordare la prima gara ciclistica nella località del Valdarno Superiore, organizzata dalla Lorese 1919 oggi presieduta da Luciano Gambini. Il successo primo stagionale per Tommaso Rigatti della Sissio Team dopo una prova esemplare che lo ha visto per oltre 100 chilometri in fuga con altri corridori, ma capace nel finale di essere ancora protagonista ammirato quando il ristretto drappello al comandi si è frazionato e Rigatti è rimasto in testa con l’ottimo Belletta che poi ha regolato in volata. Della fuga iniziale iniziata nel secondo giro dei dieci in programma faceva parte anche Manlio Moro che troviamo quarto al traguardo anticipato dal russo Igoshev già protagonista nel recente Giro del Valdarno.

CRONACA: Il ritrovo della corsa a carattere nazionale, valevole anche per il Trofeo Festa della Montagna, Memorial Massimiliano Parenti e Trofeo Enrico Giustini, presso il Comune in Piazza Matteotti in uno dei borghi più belli d’Italia, presente il sindaco Moreno Botti noto appassionato di ciclismo, con la consegna di alcuni riconoscimenti ai direttori di gara Carnasciali e Amantini, e tra gli ospiti il C.T. azzurro degli Under 23 Marino Amadori e il presidente del Comitato Regionale Toscana della Federciclismo Saverio Metti. Al via 160 corridori di 27 squadre e 10 giri di 14 km e 900 metri da percorre con la parte finale dell’anello in leggera salita. Dopo una ventina di chilometri la fuga che doveva risultare decisiva, e nel finale uno straordinario Rigatti che teneva testa a Belletta per poi vincere nettamente in volata la sua prima gara stagionale.

ORDINE DI ARRIVO: 1)Tommaso Rigatti (Sissio Team) km 149 in 3h32’05”, alla media di km 42,153; 2)Elis Pier Belletta (Biesse Carrera); 3)Egor Igoshev (PC Baix Ebre Spagna) a 7”; 4)Manlio Moro (Zalf Euromobil Desirèe Fior) a 8”; 5)Michael Belleri (Biesse Carrera) a 10”; 6)Francesco Parravano (Aran Cucine Vejus); 7)Filippo D’Aiuto (General Store Essegibi F.lli Curia); 8)Kristian Belohvosciks (Uc Monaco); 9)Maksym Bilyi (idem)a 17”; 10)Simone Carrò (Aries Cycling). Partiti 160, arrivati 68.

Addetto stampa C.R.T.  Antonio Mannori

 

 

GASTONE NENCINI SIGNORE DEL BONDONE – LA MONTAGNA GLI RENDE ONORE

 

La consegna della pergamena a Elisabetta Nencini

Un altro riconoscimento per Gastone Nencini il grande campione di ciclismo a 66 anni dalla storica impresa realizzata dal “Leone del Mugello” sul Monte Bondone. Lo ha ritirato la figlia Elisabetta Nencini a Vason in Trentino. Si tratta della nomina alla memoria di “Bondonero ad honorem” titolo che viene conferito solamente a persone, che onorevolmente, con il loro talento, hanno fatto conoscere nel mondo il Monte Bondone. Nella storia del Bondone, il titolo di “Bondonero” è stato riconosciuto a pochissime persone, tra questi, Gastone Nencini e Charly Gaul, altro grande campione del pedale. La motivazione perché Nencini con la sua impresa al Giro d’Italia nel 1957, e il suo valore di atleta, ha contribuito a far conoscere nel mondo il Monte Bondone. Presenti alla cerimonia, Lino Nicolussi, Presidente dei Bondoneri, Franco Ianeselli, sindaco del Comune di Trento, Franco Lunelli, Presidente della prestigiosa Cantina Ferrari, il quale ha reso omaggio al Campione con una Jeroboam, su la cui etichetta, in ricordo del significativo evento, è stampato il nome a lettere d’oro di Gastone Nencini. Nicolussi ha consegnato ad Elisabetta Nencini, l’attestato del titolo conferito al padre: “felice di aggiungere alla famiglia dei Bondoneri un nome di altissimo prestigio mondiale, che ha legato indissolubilmente il suo palmares ai tornanti che portano quassù e a questa montagna”, queste le parole commosse di Nicolussi. Il Sindaco di Trento, Ianeselli, ha ricordato il campione toscano e l’importanza sociale della memoria: “Un Bondonero di valore, il Leone del Mugello, vincitore anche del Tour, il ricordo e il valore della storia di un luogo e delle persone che l’hanno fatta”. Ricordiamo che Gastone Nencini vinse quel Giro d’Italia a una media di km 37,486 rimasta imbattuta per 26 anni.

Elisabetta Nencini, ha espresso l’importanza del riconoscimento conferito al padre, quale espressione vera dello sport, che riconosce nei campioni di valore un bene collettivo, che unisce le persone e crea legami con il territorio e la storia del Paese. Infine altro riconoscimento per Elisabetta, fatta socia del Gruppo Alpini di Garriga Terme.

 Addetto stampa C.R.T. Antonio Mannori

 

 

 

 

 

 

 

LA POLEMICA: CICLISTI E AUTOMOBILISTI UNA LETTERA INACCETTABILE

FIRENZE – Una lettera pubblicata su “Ok!Mugello” giornale online, scritta da un lettore che si firma Fabio e che pubblichiamo, ha suscitato l’indignazione di chi va in bici e ama il ciclismo con inevitabile e giusta reazione del presidente del Comitato Regionale Toscana Saverio Metti. Questa la lettera ed a seguire la risposta del presidente.

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Il ciclista è una specie umana comparsa nei primi dell’800 che ha proliferato per oltre un secolo quando le strade erano acciottolati polverosi (o al massimo selciati) per pedoni e cavalli. Non dotati di freni, ebbri per la velocità, al grido “LARGO AL VELOCIPEDE!” i primi ciclisti seminavano il panico.

Pedoni contusi e cavalli imbizzarriti le prime vittime di questi amanti del brivido della velocità e nuovi infestanti padroni delle vie di comunicazione.

Con lo scorrere del tempo, dopo quasi un secolo, fecero la comparsa le automobili.

I velocipedi, come il rovo trinciato o la vitalba estirpata o l’edera potata, persero vigore e lasciarono spazio loro malgrado ai nuovi mezzi dotati di motori a scoppio. Con gli anni (secondo dopoguerra), a beneficio dei mezzi motorizzati assurti a simbolo del progresso sociale ed economico, furono poi inventate strade asfaltate che consentirono maggior comfort di marcia e maggiori velocità di percorrenza, portando maggiori scambi di merci e di persone, sviluppo sociale ed economico, viaggi di massa più confortevoli.

I ciclisti, come ogni infestante che si rispetti, trovarono presto comodo smettere di percorrere acciottolati e selciati per trovare strada facile e viaggiare su lisce e scorrevoli lingue di asfalto inventate per auto e camion. Come il germoglio del rovo o di vitalba, come il primo virgulto di edera, che si avventurano cercando nuovi spazi da occupare sul pulito, per poi riempirli di pruni e di vegetazione inaccessibile, così dunque i ciclisti.

Ed eccoli dopo due secoli riprendere possesso della strada, avvolti in ridicole vesti di latex, attillate e multicolor che nemmeno delle Drag Queen, a mostrare muscolature scolpite dalla fatica o avvolgere trippe portate flaccidamente in giro a batteria.

Sempre attenti a guadagnare in efficienza energetica, per meglio fendere l’aria si depilano come trans di Rio de Janeiro. Ripieni di sé, presi dalla propria missione salvifica, pretendono piste ciclabili dedicate senza usarle, propongono ed ottengono dalle amministrazioni comunali cartelli “rispettami viaggia a 1,5m da me”, passano col rosso, non si fermano a dare precedenza ai pedoni per la fatica di ripartire. Categoria di privilegiati, viaggiano su strade asfaltate pagate coi bolli e imposte provinciali altrui, viaggiando senza targhe, senza pagare bolli nè assicurazioni.

Quando poi partecipano in folti gruppi a gare e competizioni ciclistiche, per una gran parte si bombano di ogni tipo di pillole, bevande e gel anche illegali, unica categoria per cui la droga è liberalizzata, con le autorità che mestamente evitano controlli per non riempire Sollicciano con una retata durante una gara.

 

Tornati dunque padroni delle strade altrui, si godono le belle giornate e proliferano più dei topi.

Al grido “salviamo il mondo”, “inquiniamo di meno” con vesti in latex petrolifero mica cotone, biciclette a batteria viaggiate su navi cargo a olio pesante dalla Cina o dal Vietnam ce la danno a bere, avvolgono le nostre teste coi loro mantra ambientalisti e soffocano le bocche di chi la pensa diversamente.

Come il rovo o la vitalba o l’edera lentamente risorgono dal trinciato e nuovamente avvolgono alberi e case e li soffocano col loro verde messaggio asfissiante.

Fabio

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E questa la risposta del presidente del ciclismo toscano Saverio Metti.

Egr. redazione di Ok!Mugello , mi presento sono Saverio Metti, presidente del Comitato regionale toscana federciclismo.

Stamani sono venuto In possesso di un articolo pubblicato inerente ai ciclisti che, devo essere onesto mi ha prima sorpreso e dopo gravemente deluso ed indignato.

Un articolo che Voi chiaramente attribuite a un vostro lettore con il quale avete fatto un copia incolla che onestamente credo NON rispecchi una redazione seria come la Vostra.

Il Nostro mondo ha tanti problemi, in parte dovuti alle Difficoltà che tutto lo sport sta vivendo unite alle difficoltà del traffico e delle Condizioni stradali del nostro tempo, che stiamo pagando già a caro prezzo. Ciclisti investiti, e ammazzati da macchine e veicoli che non hanno la pazienza di aspettare 5 minuti o rispettarli quando li superano.

E questa spirale viene incitata da questi articoli che rendono i ciclisti quelli cattivi, che ingombrano la strada togliendo il diritto sacrosanto di percorrere delle strade a coloro che ne hanno diritto al pari delle Auto dei camion e delle Moto.

Che poi portano agli episodi di domenica scorsa accaduti nella gara dilettanti “ Lanciotto Ballerini “ di Campi Bisenzio in cui un motociclista non poteva stare dietro la gara ed ha forzato la scorta superando tutta la carovana mettendo in pericolo tutti corridori ed addetti ai lavori. Ovviamente abbiamo preso provvedimenti denunciando alla prefettura tale avvenimento.

Questo qualunquismo che leggo nell’articolo, oltre ad essere condito di tanta maleducazione usa termini offensivi con riferimenti a figure volgari che, se mi consentite il ciclismo non ha e non ha mai avuto.

Il ciclismo è educazione, rispetto, dedizione, fatica, abnegazione e tanta passione quindi ci offende essere trattati in questo modo. Probabilmente nel Mondo di oggi sono caratteristiche fuori “tempo“ ma che al Contrario andrebbero ritrovati e valorizzati soprattutto per le Nuove generazioni. Ovviamente anche noi abbiamo la Nostra percentuale che non rispetta le regole di circolazione ed educazione e infatti stiamo lavorando per educare.

Ma il nostro sport che ha fatto grande l’Italia nel Mondo, è una delle migliori discipline sportive che toglierebbe obesi, problemi cardiaci e ridurrebbe quindi le spese della sanità, anziché incrementare problemi viene brutalizzata è trattata come il Peggiore degli sport. Non ci stiamo più, perché in giro per il Mondo il cicloturismo ed il ciclismo è divenuta una eccellenza in termini di educazione stradale e di economica legata al turismo, con nazioni che vivono sul ciclismo pur non avendo a disposizione il territorio e le tradizioni che abbiamo noi, ma hanno l’educazione civica …. Ahimè che oramai qua in Italia è stata sostituita dal qualunquismo e dal populismo dilagante.

Mi piacerebbe incontrare questo sig. Fabio per potergli spiegare quanto sta dietro ad una bici ed al suo ciclista che la guida, probabilmente servirebbe ad entrambi e soprattutto servirebbe al nostro mondo in generale dove troppo spesso i social e i nuovi mezzi di

Comunicazione hanno consentito a chiunque di sparare sentenze gratuite.

Vi chiedo di darmi lo stesso spazio che avete deciso di dedicare al vostro lettore in modo che le Informazioni siano le più chiare possibili. Rimango poi a disposizione di tutti coloro che vogliamo un confronto”

Addetto stampa C.R.T.  Antonio Mannori

JUNIORES: A NEGRENTE IN VOLATA IL TROFEO BUFFONI – QUINTA VITTORIA

La vittoria di Mattia Negrente (Foto R. Fruzzetti)

Un’altra splendida edizione del Trofeo Francesco Buffoni l’internazionale juniores che unisce la Versilia con la partenza dalla centralissima Piazza Garibaldi alla zona di Montignoso con l’arrivo in leggera salita in località Piazza nei pressi di Villa Schiff sede del Comune. E qui a tagliare per primo il traguardo è stato Mattia Negrente portacolori della Assali Stefen che ha messo in fila con una volata di forza un gruppo di 15 corridori. Per lui la quinta affermazione stagionale. Dietro al brillante vincitore sono terminati l’inglese Nesbit e il campione ligure Privitera che nulla hanno potuto contro lo sprint di Negrente. Protagonisti ammirati della corsa Bertolli del Team Franco Ballerini in fuga solitaria per diversi chilometri e Daniele Chinappi della Vangi Sama ripreso da 14 inseguitori a 4 chilometri dal traguardo, Ha provato Bessega, poi lo sprint vigoroso di Negrente per la vittoria più importante della stagione.

Un’edizione grandi numeri per il “Buffoni 2023” con 171 partenti di 14 Nazioni e di 36 squadre, due campioni del mondo ed europei della pista, sei campioni italiani tra strada, crono, pista e ciclocross, altrettanti regionali e sette Campioni Nazionali stranieri. Il ritrovo e la presentazione nel “salotto” di Piazza Garibaldi a Forte dei Marmi con tante premiazioni presenti autorità e personaggi del ciclismo e con tanto pubblico, poi una gara bella ed intensa, è la magnifica storia del “Buffoni” che continua.

ORDINE DI ARRIVO: 1)Mattia Negrente (Assali Stefen) km 135,4, in 3,25’ media km 41,342; 2)Cormac Nesbit (Team Zappi); 3)Samuele Privitera (Team Giorgi); 4)Alessandro Cattani (Bustese Olonia); 5)Samuel Novak (Borgo Molino); 6)Lorenzo Mottes (Montecorona); 7)Enea Sambinello (Work Service); 8)Michele Bicelli (Aspiratori Otelli); 9)Jacob Omrzel (Nazionale Slovenia); 10)Filip akub Gruszczynsky (Energy Team).

Antonio Mannori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL FATTO: UN MOTOCICLISTA SE NE INFISCHIA DI DIVIETI E ORDINANZE

Il podio della gara di Campi Bisenzio

Alla fine per fortuna non ci sono state conseguenze ma una certa concitazione, quella si. Un comportamento che ha messo a repentaglio la salute degli atleti in gara e di tutti gli addetti ai lavori che operano all’interno di una gara ciclistica. Il fatto increscioso segnalato, protagonista un motociclista estraneo alla gara, è avvenuto in occasione della recente Coppa Lanciotto Ballerini per élite e under 23 a Campi Bisenzio. L’episodio dopo pochi chilometri di gara quando la moto condotta da un giovane con passeggero a bordo ha sorpassato il mezzo di fine gara, le ammiraglie delle squadre al seguito nonostante l’alt a fermarsi ricevuto dagli addetti, e non obbedendo nemmeno al deciso intervento del direttore di gara. Il motociclista ha completato il tutto, sorpassando il gruppo dei concorrenti un centinaio di atleti, creando un serio pericolo ai concorrenti per poi dileguarsi. Naturalmente è stato preso il numero di targa della morto e segnalato al 112, mentre aggiungiamo che esisteva un’ordinanza per la gara di Campi Bisenzio, della Prefettura di Firenze, di sospensione temporanea della circolazione stradale dal transito del veicolo “Inizio gara ciclistica” fino al passaggio del veicolo “Fine gara ciclistica”. Momenti di paura e di apprensione quelli vissuti in occasione della gara fiorentina. Chiudiamo segnalando che è stato presentato dai due direttori di gara, un esposto alla Prefettura di Firenze contro questo motociclista che potrebbe avere per lui conseguenze penali per il suo comportamento. In margine all’episodio anche una dichiarazione del presidente del Comitato Regionale Toscana di ciclismo Saverio Metti.

“Alla stessa gara a Le Croci di Calenzano ho avuto anch’io un vivace scambio di opinioni con una signora che reclamava perché costretta a rimanere ferma con l’auto per 5 minuti al passaggio della corsa. Non c’è più pazienza e tolleranza – prosegue il presidente – e questi episodi devono far riflettere tutti, ci sono delle regole e vanno rispettate, quanto successo alla Coppa Lanciotto Ballerini non deve avvenire”.

Addetto stampa C.R.T.  Antonio Mannori

 

 

 

 

 

 

JUNIORES: IL POKER DI STERBINI A POGGIO BALLONE IN MAREMMA

 

Il podio della gara di Poggio Ballone (Foto Sandro Manzi)

Con partenza da Castiglione della Pescaia, una perla lungo la costa maremmana ed arrivo a Poggio Ballone a quota 521 metri, impegno feriale per la categoria juniores con il primo Trofeo Cerbero-Edizione Centenario Aereonautica Militare e Italo Calvino. Si è imposto dopo una volata incerta e combattuta Pietro Sterbini, laziale del Team Coratti al quarto successo stagionale che ha battuto Brunetti mentre a pochissimi secondi sono arrivati i primi inseguitori con l’umbro Tela che ha conquistato il terzo posto. La manifestazione è stata organizzata grazie all’impegno di Alessandro Villani, delegato provinciale della Federciclismo per la provincia di Grosseto, del Team Bike Ballero con Enrico Grimani oltre all’apporto della ASD Impero. Preziosa la collaborazione del Comune di Castiglione della Pescaia con la sindaca Elena Nappi e dell’Aereonautica Militare. Si è ricordato con la partenza il noto scrittore Italo Calvino a 100 anni dalla sua nascita, che amava trascorrere le vacanze a Castiglione della Pescaia, località dove è sepolto assieme alla moglie Esther nel cimitero-giardino nella pineta di Roccamare. Cento anni trascorsi anche dalla fondazione dell’Aereonautica avvenuta il 28 marzo 1923, per questo l’arrivo a Poggio Ballone sede della 121^ Squadriglia Radar Remota comandata dal Capitano Giacomo Stefanelli e dove si è svolto il ritrovo prima del trasferimento sulla costa per il via ufficiale. Tornando alla corsa 103 i partenti e gara che dopo tre giri del circuito delle “Strette” prevedeva un duro finale con la salita verso Tirli e Poggio Ballone con una pendenza media del 5 per cento e punte del 10. Il gruppo si è frazionato lungo l’ascesa verso il traguardo ed alla fine hanno prevalso Sterbini e Brunetti che si sono contesi la vittoria conquistata dal portacolori del Team Coratti al quarto alloro stagionale.

ORDINE DI ARRIVO: 1)Pietro Sterbini (Team Coratti) km 109, in 2h50’, media km 38,467; 2)Oscar Brunetti (CPS Professional Team); 3)Raffele Tela (Team Fortebraccio) a 5”; 4)Luca Attolini (CPS Professional Team); 5)Mart Polania Herreno (International Veleka); 6)Tommaso Bambagioni (CPS Professional Team) a 28”; 7)Tommaso Farsetti (idem); 8)Luca Laudi (Uc Foligno); 9)Argleniuo Sulaj (V.C. Empoli) a 52”; 10)Aldo Fejzaj (Team Pieri).

Addetto stampa C.R.T. Antonio Mannori

 

 

 

 

 

 

 

 

ELITE/UNDER 23: ALL’INGLESE GRANGER IL GIRO DEL VALDARNO A FIGLINE

L’arrivo di Benjamin Granger a Figline (Foto Pettinati)

E’ il momento degli atleti inglesi nel ciclismo toscano. Dopo la vittoria di Wood sabato a S.Croce sull’Arno è stato il ventitreenne David Benjamin Granger ad imporsi per distacco sul traguardo di Piazza Ficino a Figline nel 45° Giro Nazionale del Valdarno, che ha chiuso la tre giorni dilettanti in Toscana. Una meravigliosa impresa per l’atleta della formazione toscana MG Kvis Colors For Peace in quanto Granger ha fatto parte della fuga degli 11 atleti iniziata dopo appena 13 km di corsa. Sui battistrada hanno saputo rientrare Carrò (altro splendido e ammirevole protagonista), Igoshev, Farinati, Smirnov e Bracalente. All’inizio del terz’ultimo giro di km 16,200 con la salita del Camping Girasole dal plotoncino al comando l’uscita di Carrò e Granger che via via aumentavano il loro vantaggio sugli inseguitori che risultava di 1’25” a due giri dalla fine e di 2’50” al suono della campana. Sulla salita Carrò stringeva i denti ma riusciva a restare incollato sulla ruota del più brillante e vivace Granger che decideva di affondare il colpo vincente a 7 km dall’arrivo nel tratto in falsopiano dopo S.Andrea. Ed era per il britannico di Oxford una passerella finale straordinaria che lo portava a ricevere scroscianti applausi sul traguardo di Figline dopo essere rimasto per 157 chilometri sulla testa della corsa in quella fuga degli 11 che non dimentichiamolo comprendeva anche i suoi due compagni di squadra Carollo (ottimo quarto a completare il successo della squadra) e Bauce. Applausi meritatissimi anche per il piemontese della Aries Cycling, Carrò, prima per l’inseguimento operato e quindi per l’apporto dato alla fuga con il vincitore Granger. Al via ufficiale da Piazza S.Lucia a Incisa, presente il sindaco di Figline Giulia Mugnai, 156 élite e under 23 di 27 squadre e tanti i ritirati per una gara lunga e selettiva, organizzata dal Nuovo Pedale Figlinese.

ORDINE DI ARRIVO: 1)David Benjamin Granger (MG Kvis Colors Foir Peace) km 169, in 4h31’45”, media km 37,314; 2)Simone Carrò (Aries Cycling) a 40”; 3)Ivan Smirnov (Pc Baix Ebre) a 3’20; 4)Francesco Carollo (MG Kvis Colors For Peace); 5)Samuel Florian Kajamini (Team Colpack Ballan); 6)Matteo Niccoli (Maltinti Banca Cambiano); 7)Elis Pier Belletta (Biesse Carrera); 8)Tommaso Dati (Mastromarco Sensi Nibali); 9)Simone Impellizzeri (Aries Cycling); 10)Valerii Shtin (CTF)

 Addetto stampa C.R.T.  Antonio Mannori

ELITE/UNDER 23: ARRIVO IN PARATA E COPPA LANCIOTTO BALLERINI A CHESINI

L’arrivo di Chesini e Biagini a Campi (Foto Pettinati)

Il podio della Lanciotto Ballerini

Al centro della giornata ciclistica una classica di eccellenza dei dilettanti, la Coppa Lanciotto Ballerini n.72 a Campi Bisenzio organizzata come avviene da diversi anni dalla società Gastone Nencini, il campione mugellano ricordato con questa edizione in quanto vincitore della corsa di Campi 70 anni fa. E’ stato un trionfo dello squadrone veneto della Zalf Euromobil Desirèe Fior con un arrivo in parata, tra Cesare Chesini al quale è andata la vittoria (non l’aveva ancora ottenuta nel 2023) e Biagini dominatori finali e con Zamperini e Griggion a completare il successo di squadra. Ottimo terzo Manenti della Hopplà Petroli Firenze. Alla gara in 111 dei quali solo in 27 l’hanno portata a termine. Da notare che Chesini ha vinto anche il gran premio della montagna a punteggio. La corsa è stata organizzata dalla S.C. Gastone Nencini con il patrocinio del comune di Campi e la presenza del sindaco Andrea Tagliaferri, dell’assessore allo sport Davide Baldazzi, il presidente dell’ANPI di Campi Fulvio Conti, il comandante della Polizia Municipale dott. Francesco, Adriano Rossi presidente dell’Avis di Campi, Elisabetta Nencini figlia del grande campione di ciclismo mugellano e Saverio Metti presidente del Comitato Regionale Toscana di ciclismo.

ORDINE DI ARRIVO: 1)Cesare Chesini (Zalf Euromobil Desirèe Fior) km 125, in 3h06’35”, media km 40,197; 2)Federico Biagini (idem); 3)Marco Manenti (Hopplà Petroli Firenze Don Camillo) a 26”; 4)Edoardo Zamperini (Zalf Euromobil Desirèe Fior) a 1’47”; 5)Luca Cavallo (Overall Tre Colli Cycling Team); 6)Jacopo Militello (Velo Racing Palazzago); 7)Eduard Daan Hoeks (Maltinti Banca Cambiano) a 4’43”; 8)Matteo Niccoli (idem); 9)Simone Griggion (Zalf Euromobil Desirèe Fior); 10)Lapo Gavilli (MG Kvis Colors For Peace).

Addetto stampa C.R.T.  Antonio Mannori

ALLIEVI: POKER DI PASCARELLA – LA 75^ COPPA DINO DIDDI E’ SUA

 

Il podio della gara  (Foto V. Pagni)

La più bella vittoria delle quattro ottenute nella stagione 2023 per il campano Michele Pascarella, arriva nella 75^ Coppa Dino Diddi quest’anno dedicata al ricordo di Fabrizio Fabbri, un ex campione del pedale tra i più brillanti nato a La Ferruccia di Quarrata, e di Renzo Biagini.  La “Diddi” è classica di assoluto prestigio della categoria allievi che ha visto 200 corridori al via, con 6 campioni italiani, tra strada, crono pista e ciclocross, quelli di Slovenia e Lussemburgo e tanti altri nomi di spicco. Per il sedicenne del Team Cesaro un successo quasi in “casa” se pensiamo al suo futuro. L’anno prossimo infatti Pascarella debutterà come juniores nel Team Franco Ballerini; ecco spiegata la gioia del presidente della società pistoiese Franco Miniati e del direttore sportivo Luca Scinto. Pascarella ha regolato sul traguardo di via Roma a Agliana, gremito di sportivi. i due bravissimi compagni di fuga Capello e Fracasso, mentre il campione italiano della cronometro il trentino Alessio Magagnotti (14 vittorie all’attivo) ha conquistato il quarto posto vincendo la volata del gruppo a una trentina di secondi dal trio di testa. Da segnalare che Pascarella è stato il vincitore del gran premio della montagna a San Baronto e colui che ha promosso l’azione decisiva in quanto è stato per qualche chilometro da solo in testa alla corsa prima di essere ripreso a Vinci, ma in volata il campano ha vinto nettamente. Presente il sindaco di Agliana Luca Benesperi, ed organizzazione esemplare del G.S. Dino Diddi con il presidente Claudio Taffini, il direttore generale Franco Vettori, i vice Acciai e Mangoni e tutto il gruppo che ancora una volta si è superato per impegno, passione e capacità. La Coppa Dino Diddi valida come prova dell’Oscar Tuttobici, può continuare più bella che mai, ricca di prestigio e di fascino.

ORDINE DI ARRIVO: 1)Michele Pscarella (Team Cesaro) km 94, in 2h24’40”, media km 38,986; 2)Roberto Capello (Rappresentativa Piemonte) a 2”; 3)Mattia Fracasso (Rapp. Veneto) a 3”; 4)Alessio Magagnotti (Rapp. Trento) a 20”; 5)Gregorio Acquaviva (Rapp. Piemonte); 6)Bastian Petric (Pogi Team UAE Generali); 7)Giacomo Sgherri (Rapp. Marche); 8)Mattia Agostinacchio (XCP Project); 9)Francesco Baruzzi (Rapp. Lombardia); 10)Auguto Edoardo Caresia (Rapp. Trento).

Addetto stampa C.R.T. Antonio Mannori

 

ELITE/UNDER 23: NEL G.P. CUOIO E PELLI VINCE IL GIOVANE INGLESE WOOD

La vittoria di George Wood a S.Croce (Foto V. Pagni)

Dopo 19 anni dalla vittoria del russo Ruslan Pidgornyy avvenuta nel 2004, un atleta straniero torna a vincere sul traguardo del Gran Premio Industria del Cuoio e delle Pelli, gara nazionale per élite e under 23, organizzata dall’U.C. S.Croce. Questa volta il successo del ventunenne inglese George Wood che sul rettilineo di via Brunelleschi ha regolato tre compagni di fuga, Petrelli, Garibbo e il compagno di squadra Martin. Un trionfo quindi per il team inglese Wheelbase Cabtech Castelli (sesto è giunto Moore) che da qualche settimana gareggia in Italia. Quella di oggi era la 77^ edizione della gara santacrocese con 143 partenti e 42 arrivati, che come sempre ha coinvolto da vicino i territori dei comuni limitrofi ben disposti a collaborare con gli organizzatori capitanati dal presidente Federico Micheli. La corsa alla distanza è risultata selettiva ed i protagonisti finali sulla collina di Poggio Adorno sono risultati il vincitore Wood, Petrelli a conferma dello splendido periodo della squadra Team Technipes InEmiliaRomagna, quindi il campione toscano élite Garibbo ancora una volta autore di una prestazione eccellente e Martin preziosa spalla per il vincitore Wood, che in volata si è imposto con sicurezza davanti a Petrelli e Garibbo. Nel Team inglese grande l’entusiasmo per aver colto il successo in una gara di prestigio come quella di Santa Croce sull’Arno.

ORDINE DI ARRIVO: 1)George Wood (Wheelbase Cabtech Castelli) km 180, in 4h29’30”, media km 40,074; 2)Gabriele Petrelli (Team Technipes InEmiliaRomagna); 3)Nicolò Garibbo (Gragnano Sporting Club); 4)Tom Martin (Wheelbase Cabtech Castelli) a 3”; 5)Tommaso Dati (Mastromarco Sensi Nibali) a 23”; 6)Louis Moore (Wheelbase Cabtech Castelli) a 28”; 7)Viktor Bugaenko (PC Baix Ebre Spagna) a 31”; 8)Zeteny Szijarto (U.C.Monaco) a 39”; 9)Simone Carrò (Aries Cycling) a 2’46”; 10)Gianluca Cordioli (Sissio Team) a 3’07”.

Addetto stampa C.R.T. Antonio Mannori

 

 

 

 

 

 

 

NEL 2024 GLI ALLIEVI DEL TEAM VALDINIEVOLE ALLO STABBIA

 

La vittoria di Matteoli a La Stella di Vinci (Foto V. Pagni)

Uno dei corridori più contesi della categoria allievi per averlo come juniores nel 2024 è senza dubbio Francesco Matteoli, splendido protagonista in maglia Team Valdinievole nella corrente stagione. Al giovane di Castelfiorentino autore di 4 vittorie, di altrettanti secondi posti e di altri piazzamenti nei primi cinque, oltre ad essere stato protagonista ammirato e vincente anche su pista guardano con interesse diverse società juniores toscane ma in virtù dell’accordo di collaborazione sancito nell’autunno scorso tra il Team Valdinievole e lo Stabbia Ciclismo, Matteoli debutterà nella categoria superiore con quest’ultima società presieduta da Luciano Benvenuti.

“Circolano diverse voci da un po’ di tempo a questa parte – afferma Benvenuti – sulla futura destinazione degli allievi del Team Valdinievole che con il prossima anno saranno juniores. Posso confermare che i 6 atleti che saliranno di categoria faranno parte della squadra juniores 2024 dello Stabbia Dover Andia Fora. Oltre a Francesco Matteoli, anche Cesare Picchianti vincitore di due gare quest’anno, Pablo Ramon Rocchi, Daniele Martinelli, Matteo Del Fiorentino, Matteo Nottoli, saranno nella nostra società. Lo scopo dell’accordo è proprio quello di consentire agli atleti cresciuti e valorizzati dal Team Valdinievole negli allievi, di avere la squadra della categoria superiore pronta a tesserarli per dare modo di continuare la loro crescita”. Naturalmente lo Stabbia Ciclismo Dover completerà la squadra juniores 2024 con altri corridori in modo di avere un organico competitivo nella prossima stagione che sarà quella del Cinquantenario essendo stato lo Stabbia fondato nel 1974.

Antonio Mannori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ELITE/UNDER 23: TRIONFO MALTINTI CON BUTTERONI E HOEKS A CERRETO GUIDI

 

Lo sprint di Gregorio Butteroni a dx (Foto W. Pettinati)

Il podio di Cerreto Guidi (Foto Sandro Manzi)

Splendida doppietta nella volata di gruppo per la Maltinti Lampadari-Banca Cambiano di Empoili al termine del 77° Gran Premio Comune di Cerreto Guidi organizzato dal G.S. Inpa. La squadra empolese guidata dai tecnici Leonardo Scarselli e Tiziano Antonini, con un perfetto gioco di squadra, ha piazzato al primo posto il livornese di Cecina Gregorio Butteroni, che in questa annata vantava solo un quinto posto, mentre secondo si è classificato il suo compagno di squadra l’olandese Hoeks già vincitore della gara di Montegranaro nelle Marche. Quando i due atleti del team empolese hanno tagliato nettamente davanti al gruppo il traguardo di via Veneto, è esploso l’entusiasmo nel clan della formazione di via Carraia per questa straordinaria doppietta. La terza posizione è andata invece a Davide Basso della Gallina Ecotek Lucchini. La gara svoltasi in occasione dei festeggiamenti per Santa Liberata e prima del Palio del Cerro in programma sabato prossimo, è stata avversata dalla pioggia all’inizio (poi la situazione è migliorata) ed è stata caratterizzata da vari tentativi di fuga che però non hanno avuto successo con il gruppo compatto negli ultimissimi chilometri. Sulla salita da Lazzeretto verso Cerreto Guidi gli ultimi tentativi senza successo, poi è entrata in azione la Maltinti che ha giostrato alla perfezione lanciando Butteroni e Hoeks verso il trionfo con il successo del livornese, atleta che tra i dilettanti non ha certo espresso il potenziale fatto vedere nelle categorie giovanili e. bravo ancora Hoeks. Al via 97 corridori, con la presenza della sindaca Simona Rossetti e dell’assessore allo sport Moreno Costagli. La gara di Cerreto Guidi vanta un albo d’oro importante e tra i suoi illustri vincitori anche Giuseppe Saronni nel 1976 e Alessandro Petacchi nel 1995.

ORDINE DI ARRIVO: 1)Gregorio Butteroni (Maltinti Banca Cambiano) km 134, in 3h02’32”, media km 44,047; 2)Eduard Daan Hoeks (idem); 3)Davide Basso (Gallina Ecotek Lucchini); 4)Tommaso Nencini (Hopplà Petroli Firenze Doin Camillo); 5)Andrea Buti (Futura Team Rosini); 6)Matteo Niccoli (Maltinti Banca Cambiano); 8)Marco Manenti (Hopplà Petroli Firenze Don Camillo); 9)Lorenzo Magli (Mastromarco Sensi Nibali); 10)Francesco Binetti (Pro.Gi.T. Cycling Team).

Addetto stampa C.R.T. Antonio Mannori