L’INIZIATIVA
Promotore Marco Cavorso ed il gruppo “Pellegrini a Pedali”
ROMA.- La campagna di sensibilizzazione partita a febbraio 2016 con il pellegrinaggio da Trento a Roma e che ha avuto tra i suoi promotori più attivi Marco Cavorso, il papà di Tommaso ucciso da un furgone nel 2010 nei pressi di Rufina mentre si allenava in bici, è approdata in parlamento dove il senatore Michelino Davico ha presentato il Disegno di Legge denominato “Salvaciclisti” sulla distanza minima di 1,5 metri da rispettare sorpassando un ciclista. Un grande successo ottenuto in nome di Tommy, la cui sorella Rebecca ha letto alla Camera dei Deputati il comunicato del gruppo “Pellegrini a Pedali” in appoggio alla proposta di legge. Oltre al senatore Davico erano presenti Gianni Bugno, Alessandro Ballan, Alessandra Cappellotto, Luca Paolini e Edita Pucinskaite, un quintetto di grandi campioni del pedale di qualche anno fa, vincitori di titoli mondiali, grandi giri e classiche monumento.
Questo il testo del comunicato letto da Rebecca:
“Buongiorno, sono Rebecca, sorella di Tommaso Cavorso e a nome del gruppo dei Pellegrini a Pedali formato da Maurizio Fondriest, Paola Giannotti, Martina Dogana, Paolo Alberati, Andrea Ferrigato, Paolo Aste, mio padre Marco Cavorso, da Renato, Mirco, Don Maurizio, Max, Cristian, Ignazio, Lucia, Plinio, Giancarlo e tanti altri. A nome dei Pellegrini a Pedali sono qui per appoggiare ufficialmente il disegno di legge S.2658 di modifica dell’art. 148 del codice della strada sul sorpasso ai ciclisti con distanza minima da 1,5 metri.
In qualità di figli, genitori, usufruitori delle strade come ciclisti, e automobilisti, crediamo sia necessario introdurre, nel codice della strada, una norma di legge che è già presente in molti paesi europei. Il numero di ciclisti su strada è sempre maggiore per questo consideriamo doveroso che la loro vita sia tutelata maggiormente. Il percorso di sensibilizzazione della sicurezza stradale viene da noi portato avanti da tempo con incontri nelle scuole e nelle associazioni e con l’appoggio della pubblica amministrazione e delle forze dell’ordine. Nel febbraio del 2016 il gruppo Pellegrini a Pedali ha pedalato da Trento a Roma in nome di Tommy, ciclista tredicenne ucciso nell’agosto del 2010 da un autista pirata della strada. Con noi un libro e un simbolo. Il libro era la testimonianza della vita di un figlio portata via dall’egoismo di noi adulti al volante mentre si divertiva sulla sua bicicletta: “Tommy sapeva correre”. Il simbolo era quello disegnato dall’A.C.C.P.I. il “sindacato” dei ciclisti professionisti italiani. Un simbolo che chiede il rispetto dello spazio vitale di chi va in bici a lavorare, a scuola o semplicemente a pedalare, un rombo stampato sulle nostre maglie.
Il pellegrinaggio si è concluso a Roma dove è stato donato il libro “Tommy sapeva correre” a Papa Francesco che ha accolto la testimonianza della famiglia di Tommy e dei Pellegrini a Pedali in Vaticano. Il ciclista rappresenta, insieme al pedone, l’utente debole della strada che deve quindi essere maggiormente tutelato dalla legge italiana. Una modifica del codice della strada, con l’introduzione della corretta segnaletica per il sorpasso rappresenta un importantissimo segnale di rispetto del cittadino e di tutela della vita.
I continui decessi sulle strade non sono più accettabili in una società dove la bicicletta rappresenta una risorsa fondamentale per una mobilità sostenibile.
Appoggiamo quindi ufficialmente il disegno di legge che prevede la modifica del codice stradale impegnandoci a continuare il nostro percorso di sensibilizzazione della sicurezza stradale e augurandoci nel vedere attuata la legge che possa tutelare ogni giorno la vita dei diversi utenti delle strade.”
ANTONIO MANNORI