Da sx Marco Cavorso, Paola Gianotti e Maurizio Fondriest
Ormai sono coinvolti tutti i comuni d’Italia che sono 7.904. Paola Gianotti, ultracycler, scrittrice, la donna più veloce ad avere girato il mondo in bici, l’ex professionista e campione del mondo Maurizio Fondriest, Marco Cavorso, che da anni abita in Mugello e perse il figlio tredicenne Tommaso undici anni fa, mentre si allenava in bici sulle strade della Valdisieve, continuano la loro incessante campagna “Io rispetto il ciclista” coinvolgendo tutti. Si va sempre più verso un trasporto sostenibile, questo sembra essere il futuro anche se in Italia siamo ancora distanti.
“In Italia dove muore un ciclista ogni 35 ore – dice Cavorso – abbiamo un enorme problema legato alla sicurezza. Per questo da anni mi batto per la difesa del ciclista, insieme a Fondriest e Paola Gianotti, due compagni di viaggio straordinari. Abbiamo fondato l’Associazione “Io rispetto il ciclista”, con la finalità di diffondere una cultura di sensibilizzazione del rispetto del ciclista sulla strada”.
– In Calabria negli ultimi tempi centinaia di cartelli un metro e mezzo-io rispetto il ciclista.
“La Calabria ha una ciclovia che attraversa l’intera Regione ed ogni due Km è stato posizionato un cartello. Abbiamo scritto a tutti i Comuni italiani affinché ci sia un’adesione la più ampia possibile a questo progetto per vari motivi”.
– Come è nata l’Associazione, i motivi e le finalità.
“Fondriest è un innamorato della bici, prima nel ruolo di campione oggi da grande amante. Io per aver perso il primo figlio a soli 13 investito da un mezzo in sorpasso dove era vietato, Paola perché ha rischiato la vita investita da un’auto con la frattura della quinta vertebra cervicale. Vogliamo in una parola che ci sia più sicurezza per i ciclisti”.
Si battono dal 2014 per diffondere una cultura di rispetto e l’invito a tutti i comuni italiani è quello a posizionare il cartello che indica la possibile presenza di un ciclista sulla strada e che invita l’automobilista a tenere una distanza di sicurezza in fase di sorpasso di un metro e mezzo. Nel 2016 furono accolti anche da Papa Francesco dopo un pellegrinaggio in bici da Trento a Roma. Ma per diffondere il messaggio legato alla sicurezza, tante altre iniziative tra le quali quella al Ministero dei Trasporti per una proposta di legge che inserisca il metro e mezzo nel codice stradale. Cavorso e Fondriest sono andati a Santiago di Compostela a portare le maglie dei ragazzi uccisi in strada, mentre prosegue l’installazione dei cartelli in quei comuni che hanno accettato la proposta.
“Un cartello – dice ancora Marco Cavorso – lo sappiamo bene che non può essere sufficiente, perché occorre una cultura diversa per una convivenza corretta lungo le strade tra automobilisti e ciclisti. Il progetto è lungo e impegnativo, ma noi non molliamo”.
L’Associazione ha campioni di ciclismo, olimpionici, giornalisti e personaggi dello spettacolo come soci onorari come Paolo Bettini, Alessandro Ballan, Yuri Chechi, Justine Mattera, Alessandra De Stefano, Daniele Bennati, Matteo Trentin, Riccardo Magrini, Giovanni Visconti, Silvio Fauner, Alessandra Cappellotto, Martina Dogana, Alberto Bettiol, Paolo Alberati e tanti altri che hanno aderito alla campagna del metro e mezzo. Altre iniziative sono in arrivo, con il coinvolgimento anche del Ministero della Transizione Ecologica, di altri personaggi. Paola Gianotti non si ferma un istante, con due compagni di viaggio meravigliosi e la campagna per la sicurezza vola………