LE SQUADRE 2017
Alla guida del team lucchese ancora Marcello Massini
GRAGNANO(LU).- Dopo una stagione 2016 nel corso della quale il team Gragnano Sporting Club non ha avuto certo fortuna (nonostante questo decimo posto nella classifica nazionale) la società lucchese del presidente Carlo Palandri è pronta a ripartire. Da ricordare tra le note positive dell’ultima annata il passaggio nei professionisti del moldavo Maxim Rusnac nel team lussemburghese Defferdance. Quella che scatterà tra poco più di un mese sarà la 24^ stagione per la società di Gragnano che ha allestito una squadra equilibrata dove spiccano giovani di buone speranze, atleti che meditano il riscatto, e corridori esperti. Non manca anche quest’anno l’atleta straniero alla corte del riconfermatissimo direttore sportivo Marcello Massini, e stavolta si tratta del russo Pavel Saiko, campione nazionale a cronometro. La preparazione in questo periodo pur condizionato dalle condizioni climatiche è stata accentuata dal Ds Massini in modo di avere già una squadra che possa esprimere un buon grado di forma al momento del debutto, anche se il tecnico di Santa Maria a Monte, preferisce sempre partire con una certa cautela per avere la compagine al top della condizione a fine primavera.
Delle Foglie, ottimo velocista, Ciucci e Sacchetti costituiscono per esperienza un trio di tutto rispetto, mentre medita il riscatto il pisano Susini. Altro atleta su cui puntare è Zullo, mentre Conforti e Puma oltre ai due del 1° anno Telolli e Mati, costituiscono il nucleo giovane della compagine lucchese. Le qualità e le doti del russo Saiko (classe 1995) offrono ampie garanzie per la stagione 2017 nel corso della quale la Gragnano Sporting Club (riconfermati tutti gli sponsor ad iniziare da Caselli, Gesam, C.L. Conglomerati Lucchesi) cercherà di mettersi in evidenza togliendosi qualche bella soddisfazione.
LA SQUADRA: Michael Delle Foglie, Matteo Conforti, Massimiliano Susini, Manuel Ciucci, Patrizio Leoni, Gabriele Puma, Pavel Saiko, Adriano Sacchetti, Marco Telolli, Luca Zullo, Alberto Mati.
Antonio Mannori